Come chiudere la distanza in difesa personale

Nei due video seguenti i fratelli Rorion e Royce Gracie spiegano alcune tattiche molto efficaci usate nel Brazilian Jiu-Jitsu per chiudere la distanza e portare un aggressore al suolo. Quest’approccio, che si è dimostrato particolarmente efficace nelle gare di MMA, viene impiegato dagli esperti di Judo e Brazilian Jiu-Jitsu quando devono affrontare esperti in arti di percussione per portare il combattimento ad una distanza a loro più congeniale.

https://www.youtube.com/watch?v=sB5mO_hDvB8

http://www.youtube.com/watch?v=g_DojJ5hOoY

Il controllo a corta distanza in posizione eretta, su un avversario pronto a colpire, non viene considerato dal Judo moderno e questo è un vero peccato. I Kata di Judo contenenti i principi della difesa personale prediligono infatti una difesa basata sul principio Ju enfatizzano le schivate e i tai sabaki (rotazioni del corpo), un po’ come avviene nell’Aikido. Rorion e Royce Gracie invece ci mostrano una strategia completamente differente e forse più realistica: vanno a prendere Uke, lo bloccano e lo proiettano dal clinch.

Come prima cosa Tori colpisce Uke con un calcio laterale al ginocchio, la stessa tecnica che troviamo nel Kodokan Goshin Jutsu (yoko fumikomi geri). In seguito Tori, approfittando della reazione di Uke accorcia la distanza, evita uno o due pugni al viso, afferra l’avversario cingendolo alla vita e appoggia il piede destro all’esterno della sua gamba. In questo modo Tori controlla fermamente Uke in posizione eretta.

In base alla reazione di Uke, Tori entra in una tecnica di anca o in Ko Soto Gari. Una volta portato Uke a terra, Tori lo immobilizza con Tate Shio Gatame (“montada” nel Brazilian Jiu-Jitsu). Da questa posizione di vantaggio può finirlo con alcuni colpi o una tecnica di controllo.

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