Il saluto e l’etichetta

Il primo gesto che si insegna ad un principiante in un dojo, dopo averlo iniziato all’annodamento della cintura, è il saluto. Il rispetto dovuto agli altri si manifesta in un cerimoniale codificato ed adattato ad ogni caso. Il saluto si esegue in due maniere:

1. Saluto in piedi (ritzurei)

è il saluto semplice. Si esegue in posizione eretta, gambe unite, braccia lungo il corpo. (Le donne appoggeranno le mani davanti alle cosce). La posizione di partenza è simile a shizen tai, ma meno rigida.

Saluto in piedi 1.
Saluto in piedi 1.
2.
Saluto in piedi 2.

Ci si inchina poi in avanti, lasciando il tronco dritto con un angolo di 30 gradi circa. In questa posizione si segna un tempo di arresto con lo sguardo abbassato in segno di deferenza.

Poi si ritorna alla posizione di partenza. Ritsurei viene eseguito quando si sale sul tatami, quando si invita qualcuno ad esercitarsi, prima e dopo i combattimenti.

2. Saluto in ginocchio (zarei)

è il saluto più cerimonioso. Si esegue in posizione inginocchiata. Pardendo dalla posizione eretta si posa il ginocchio sinistra a terra, poi il destro, avendo cura di lasciare le dita dei piedi nella posizione in cui puntano sul tatami.

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Saluto inginocchiato 1.
Saluto inginocchiato 2.
Saluto inginocchiato 2.

Successivamente esse vengono distese e l’alluce destro viene posato sul sinistro, con i piedi a contatto tra loro. Nel momento in cui le punte dei piedi sono distese e girate sul tatami, si erige la colonna vertebrale e si posano le mani sulle cosce.

Queste ultime negli uomini sono separate tra loro ed hanno una distanza di circa 20 cm, mentre nelle donne sono serrate. Si segna un tempo di arresto nella posizione di zazen poi si appoggiano le mani di piatto a terra, le dita rivolte verso l’interno a una distanza di 10 cm dalle ginocchia.

Il tronco si piega in avanti verso il suolo flettendo le braccia. Successivamente si ritorna nella posizione di partenza e, eseguendo i movimenti precendenti, ma al contrario, si ritorna in piedi. Zarei è eseguito all’inizio e alla fine di una lezione collettiva ed è obbligatorio nell’esecuzione dei kata.

 

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