Difesa personale

Jigoro Kano e due sue allieve

Il Judo trae la sua origine dalle antiche tecniche marziali delle scuole di Jujutsu. Il suo fine ultimo però è lo sviluppo del corpo e dello spirito del praticante tramite una disciplina sportiva, formativa e divertente mentre il Jujutsu era soprattutto un metodo più o meno brutale per sconfiggere un avversario in un combattimento reale.

Il Judoka che pratichi Judo nella sua interezza (Randori e Kata), dopo avere terminato l’educazione primaria, sarà introdotto alle forme di combattimento reale (Shinken Shobu Waza) che hanno uno strettissimo legame con le antiche tecniche di Jujutsu.

La pratica integrale del Judo Kodokan determina l’acquisizione di una specie di “sesto senso”: rende abili a reagire istintivamente a qualunque azione dell’avversario, sfruttando a proprio vantaggio i suoi movimenti. Il Judoka che studia in modo approfondito il combattimento reale (Shinken Shobu Waza) avrà la conoscenza tecnica per rispondere efficacemente se viene aggredito fuori dal Dojo.

Lo studio della difesa personale avviene attraverso la pratica dei kata (Kime no kata, Kodokan goshin jutsu) e si estende con l’introduzione delle tecniche dei colpi inferti (atemi waza) e delle relative tecniche di difesa.

Il Maestro Kyuzo Mifune ed i suoi allievi dimostrano alcune tecniche di difesa personale

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